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Il ruolo dell’actigrafia nella diagnosi dei disturbi del sonno

 

L’analisi actigrafica è uno strumento abitualmente usato in ambito clinico1 per effettuare il monitoraggio del ciclo sonno-veglia. Tale monitoraggio viene utilizzato sia per valutare il ritmo sonno-veglia in soggetti sani, che in soggetti affetti da patologie in cui tale ritmo risulta modificato rispetto ai soggetti sani (ad esempio in caso di depressione, ipertensione, ecc.).

L’actigrafia rappresenta inoltre uno strumento importante come supporto alla diagnosi, al monitoraggio e al trattamento dei principali disturbi del sonno, quali:

 

  • Insonnie
  • Disturbi del Respiro in Sonno
  • Ipersonnie di Origine Centrale
  • Disturbi del Ritmo Circadiano
  • Parasonnie
  • Disturbi del Movimento in Sonno

1 Littner, M., Kushida, C. A., Anderson, W. M., Bailey, D., Berry, R. B., Davila, D. G., … & Wise, M. (2003). Practice parameters for the role of actigraphy in the study of sleep and circadian rhythms: an update for 2002. Sleep, 26(3), 337-341.

 

 

Guida all’interpretazione del monitoraggio del ciclo sonno-veglia

 

I grafici presenti all’interno del monitoraggio del ciclo sonno-veglia consentono all’operatore di visualizzare, per ogni giorno di registrazione, sia i dati grezzi actigrafici che i risultati ottenuti dall’algoritmo SleepActa.

 

 

Il tracciato rosso rappresenta il dato grezzo del sensore actigrafico (consumo calorico calcolato con una precisione di 1 minuto).

Il tracciato blu rappresenta l’output grezzo dell’algoritmo SleepActa, che viene poi binarizzato in periodi di veglia (aree bianche) o sonno (aree grigie).
Le aree grigie del referto indicano i periodi identificati come sonno: quando si tratta di sonno notturno il grigio è più scuro mentre il sonno diurno è evidenziato in grigio chiaro. Le aree rosse all’interno di periodi di sonno indicano risvegli momentanei all’interno di un periodo di sonno.
Accanto ad ogni actigrafia giornaliera sono indicati i giorni della settimana, e i parametri di interesse clinico calcolati per il giorno corrispondente.

 

 

Percezione della qualità del sonno

 

Può capitare che qualche soggetto dichiari di non aver dormito mentre dall’actigrafia risulta una zona grigia indicativa di un periodo di sonno.
Esistono due possibili interpretazioni di questo caso specifico:

 

  • il soggetto è in uno stato di dormiveglia. E’ possibile identificarlo aiutandosi con la linea azzurra dell’algoritmo: quanto più si avvicina alla metà del monitoraggio giornaliero in senso verticale (vd. figura sotto), tanto maggiore è la probabilità che il soggetto non sia completamente addormentato.
    Nella seguente immagine si vede che la linea azzurra è abbastanza vicina alla linea tratteggiata che determina la soglia oltre la quale viene identificato lo stato di sonno.

 

 

 

  • La macro architettura del sonno offre informazioni binarie relativamente al sonno del paziente (dorme o non dorme) solo in parte associate agli indici di qualità. Le informazioni circa la cosiddetta micro architettura del sonno, che si possono ottenere con sistemi invasivi di monitoraggio come la polisonnografia, potrebbero indicare un sonno leggero rispetto ad un sonno pesante.
    Ad esempio, nel caso in cui un soggetto si addormenta dopo aver bevuto elevate quantità di alcolici il sonno risulterebbe molto leggero e poco riposante. In questo caso dall’actigrafia risulterà che il soggetto sta dormendo (fascia grigia, macro-architettura) ma in maniera leggera. L’indice di frammentazione actigrafico offre informazioni relativamente ad un sonno leggero in cui vengono identificati movimenti sotto la soglia del risveglio conclamato (sonno disturbato, rilevabile nella microarchitettura).
    Questa situazione non si verifica esclusivamente in questa circostanza di intossicazione da alcol e può verificarsi nei casi in cui un soggetto riferisca un sonno molto disturbato o assente, mentre le misure di macro architettura sembrano essere normali. In questi casi, oltre a TST, WASO e SE è importante condividere con il paziente il valore dell’indice di frammentazione che è riflesso di un’alterazione della microstruttura e meglio correla con la percezione del soggetto.

 

 

Esempi di tracciati actigrafici per i più comuni disturbi del sonno

 

Una approfondita analisi dei vari disturbi del ciclo sonno-veglia è, al di là degli obiettivi di questo documento.
In questa sezione mostriamo alcuni parametri indicativi dei più comuni disturbi, che devono essere considerati un riferimento generale per l’operatore.
Pazienti con tracciati actigrafici non conformi a quelli della popolazione media devono sempre essere riferiti al medico competente per una analisi approfondita.

 

 

Il più comune disturbo del ritmo sonno-veglia è rappresentato dall’insonnia. Essa è una condizione caratterizzata da un’alterazione dell’addormentamento o del mantenimento del sonno o di risveglio precoce o una loro combinazione che determina un’alterazione anche nelle varie aree di funzionamento diurno.

L’insonnia è detta cronica quando:

 

  • La difficoltà del sonno si verifica almeno 3 volte a settimana.
  • La difficoltà del sonno persiste per almeno 3 mesi.
  • La difficoltà del sonno si verifica nonostante adeguate condizioni per dormire.

 

Nonostante non vi siano specifici parametri per diagnosticare la presenza di insonnia, soggetti affetti da tale sindrome in genere riportano un WASO > 30 minuti, una sleep efficiency SE < 85% e/o una durata totale del sonno TST < 6h30’.2

 

2 Sateia MJ, Buysse DJ, Krystal AD, Neubauer DN, Heald JL. Clinical practice guideline for the pharmacologic treatment of chronic insomnia in adults: an American Academy of Sleep Medicine clinical practice guideline.J Clin Sleep Med. 2017;13(2):307–349.

 

Di seguito presentiamo alcuni esempi di tracciati actigrafici, che possono servire come riferimento per l’operatore:


Soggetto senza problemi: TST: 7.3 ore WASO: 5 min SE: 98.9

Soggetto insonne: TST: 5.2 ore WASO: 28 min SE: 90.1

 

Guida all’interpretazione della classificazione di rischio OSAS

 

DormiApnea fornisce una classificazione di rischio di gravità di OSAS attraverso l’utilizzo di algoritmi di Machine learning che analizza i dati raccolti da smartband da polso dotati di sensore accelerometrico triassiale e sensore fotopletismografico.

DormiApnea restituisce la seguente classificazione di rischio:

 

  • basso (fascia verde, per l’equivalente indicativamente di AHI <5)
  • moderato ( fascia gialla, per l’equivalente indicativamente di AHI <5 5≤AHI<15)
  • medio (fascia arancione, per l’equivalente indicativamente di 15≤AHI<30)
  • alto (fascia rossa, per l’equivalente indicativamente di AHI≥30).

 

Suggeriamo di coinvolgere sempre un medico laddove sussiste il sospetto di OSAS.