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Cronotipo, settimana lavorativa, e il loro impatto sul sonno

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Donna Seduta Davanti A Macbook · Immagine gratuita (pexels.com)

Costrutti sociali, quali la settimana lavorativa, scandiscono ciclicamente il nostro tempo, talvolta interferendo con i ritmi naturali che regolano l’attività umana. Uno studio recentemente pubblicato da Brooks e colleghi dimostra come gufi e allodole riescano ad adattarsi in maniera diversa al ciclo settimanale di cinque giorni feriali e due festivi che spesso caratterizza il mondo del lavoro.

Il comportamento individuale e il ritmo sonno-veglia sono spesso condizionati da costrutti e routine sociali. Il tipico ciclo lavorativo, ad esempio, individua giorni feriali nella prima parte della settimana e il week-end nella parte finale della settimana. Questa suddivisione è basata su una convezione umana che non trova un corrispettivo in nessun ritmo naturale. Al contrario, ogni individuo ha un proprio ritmo circadiano che scandisce il tempo dedicato alla veglia dal tempo dedicato al sonno, e tale ciclo è il risultato della sincronizzazione del comportamento umano con l’alternarsi del giorno e della notte secondo la rotazione terrestre. Esistono comunque delle variazioni individuali nella scelta dell’orario preferito da dedicare al sonno e all’attività, definite cronotipi. Cronotipi mattutini (comunemente detti anche “allodole”) si svegliano presto la mattina e hanno una spiccata produttività nella prima parte della giornata; al contrario, cronotipi serotini (“gufi”) preferiscono dormire fino a mattina inoltrata, essendo più attivi nella seconda parte della giornata.

Lo studio recentemente pubblicato da Brooks e colleghi muove dall’ipotesi che la capacità di adattarsi al ciclo dettato dalla settimana lavorativa sia diverso a seconda del cronotipo. Gli autori hanno esplorato possibili differenze nei ritmi di sonno e di attività tra giorni feriali e festivi in 24 volontari maschi di giovane età, monitorati per quattro settimane mediante actigrafia. I risultati dimostrano che, indipendentemente dal cronotipo, tutti tendiamo a dormire di più e ad andare a letto più tardi nel fine settimana. Rispetto ai gufi però, le allodole sono in grado di anticipare più rapidamente il proprio orario di addormentamento, e più in generale il proprio ritmo circadiano, nel passaggio dal week-end ai giorni feriali. La loro capacità di adattarsi più efficacemente agli orari lavorativi può essere spiegata dal fatto che questi orari sono più vicini alle loro preferenze riguardo il momento della giornata da dedicare all’attività, cioè la mattina. Al contrario i gufi tendono ad accumulare un progressivo debito di sonno nel corso della settimana, verosimilmente legato al dover andare contro la propria biologia per svegliarsi presto al mattino e cominciare la giornata lavorativa.

I risultati sono in linea con la crescente letteratura internazionale riguardo il possibile conflitto tra i calendari sociali, come la settimana lavorativa di sette giorni, e ritmi naturali, come il ciclo sonno-veglia. Rispetto agli altri cronotipi, la probabilità che tale conflitto insorga è maggiore nei gufi, e potrebbe contribuire a spiegare il loro aumentato rischio di sviluppare malattie cardiovascolari, metaboliche e psichiatriche.

Placeholder autore articolo
Marco Ordofendi

Fonte: Chris Brooks, Nina Shaafi Kabiri, Jaspreet Bhangu, Xuemei Cai, Eve Pickering, Michael Kelley Erb, Sanford Auerbach, Paolo Bonato, Tara L. Moore, Farzad Mortazavi & Kevin Thomas (2021) The impact of chronotype on circadian rest-activity rhythm and sleep characteristics across the week, Chronobiology International, 38:11, 1575-1590, DOI:10.1080/07420528.2021.1937197

Link: The impact of chronotype on circadian rest-activity rhythm and sleep characteristics across the week: Chronobiology International: Vol 38, No 11 (tandfonline.com)